Lo spettacolare, scenografico palazzo dei Pesaro, capolavoro dell’architettura barocca affacciato su Canal Grande, appartiene al Comune di Venezia e dal 1902 è sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna.
La collezione di Ca’Pesaro si formò dal lascito del principe Giovanelli, che sul finire dell’Ottocento aveva raccolto opere di giovani artisti italiani, russi e danesi; ma una buona parte delle opere esposte sono state acquistate in seguito, in occasione delle varie edizioni della Biennale di Venezia, specialmente all’inizio del Novecento. Tra esse figurano i lavori di Wassily Kandinsky, Gustav Klimt, Pierre Bonnard, Marc Chagall, Joan Miró e Max Ernst.
L’Ottocento e il Novecento italiani sono rappresentati da artisti del calibro di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Giorgio Morandi e Ottone Rosai. In evidenza, com’è ovvio, la pittura veneta rappresentata, tra gli altri, da Luigi Nono, Ippolito Caffi e Guglielmo Ciardi.
Notevole è anche la sezione della scultura italiana e internazionale che comprende opere di Medardo Rosso, Arturo Martini, Max Klinger, Jean Arp e Auguste Rodin, fino ai più recenti Giacomo Manzù, Arnaldo Pomodoro e Luciano Minguzzi.
La famiglia dei Pesaro inizialmente visse nella casa gotica di San Benedetto che nell’Ottocento fu acquistata da Mariano Fortuny, da cui oggi prende il nome. I Pesaro diedero alla Serenissima molti personaggi illustri: condottieri, generali, togati e un doge nel 1658. Nel 1679 iniziarono i lavori del nuovo palazzo, commissionati all’architetto Baldassarre Longhena e portati a termine da Antonio Gaspari nel 1710. L’opulenta facciata, impreziosita da statue e bassorilievi che davvero rispondono al canone barocco della meraviglia, può fare solo immaginare la ricchezza sontuosa e lo sfarzo delle sale e dei saloni interni, dei quali non resta quasi nulla se non alcuni affreschi e i fregi.
La famiglia dei Pesaro si estinse nel corso dell’Ottocento e già alla fine del XIX secolo la Città di Venezia entrò in possesso del palazzo, trasformandolo in una Galleria d’Arte Moderna che è stata considerata a lungo uno dei migliori musei d’arte moderna in Italia. Dopo importanti lavori di ristrutturazione, il 30 novembre del 2002 la Galleria ha riaperto al pubblico con un nuovo allestimento.
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