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Comunicato stampa | | Complesso Monumentale degli Oratori di San Gragorio al Celio - Roma | | Basilica di San Gennaro Extra Moenia - Napoli | Scuderie Aldobrandini - Frascati - Roma | |
Extra Omnes Complesso Monumentale degli oratori di San Gregorio al Celio Roma |
Fuori tutti. Con questa solenne affermazione inizia ufficialmente il conclave dei 117 cardinali elettori, che resteranno chiusi nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Vicario di Cristo. Quello che si apre il 18 aprile 2005 poi è il primo conclave del terzo millennio. E proprio nello stesso momento un’installazione di 117 bastoni pastorali in alluminio con la raffigurazione del cardinale - realizzata dal vulcanico artista napoletano Lello Esposito – prende forma nell’oratorio di Santa Silvia, nel complesso di San Gregorio Magno al Celio, a Roma. Quest’opera è stata concepita in precedenza al silenzioso confluire dei 117 cardinali elettori a Roma: l’idea originale infatti nasce per una grande mostra collettiva alle Scuderie Aldobrandini di Frascati, prevista per la fine di maggio 2005 alla quale Lello Esposito è stato invitato a partecipare, realizzando un corpus di 30 bastoni pastorali con il volto del cardinale. Ma l’installazione si è rivelata, nel suo farsi, di grande attualità, dilatandosi nello spazio simultaneamente agli eventi curiali di questi giorni e raggiungendo, per l’occasione dell’esposizione in omaggio al conclave, il numero di 117 bastoni. Dunque la monumentale installazione può considerarsi una vera opera di work in progress, per la sua caratteristica di mutazione, adattamento e attualità. Dote che si conferma anche con l’ultimo aggiornamento: la mattina dell’inaugurazione della mostra presso il complesso di San Gregorio Magno al Celio infatti la cronaca ha rivelato che i cardinali in conclave sono 115 - due assenti per malattia - e l’artista ha sottratto, a pochi minuti dall’apertura della sua mostra, due unità pastorali al grande gruppo scultoreo, lasciando dunque due postazioni vuote. Nato come estensione ideale della figura di San Gennaro, cardinale e santo patrono della città di Napoli, da sempre presente nel repertorio iconografico di Esposito, il modulo del bastone pastorale è realizzato in alluminio fuso a terra. Inoltre, a 1700 anni – 17 secoli - dal martirio di San Gennaro, il numero 17 ritorna fatalmente nel percorso creativo dell’artista, che oggi allestisce un’opera che verte sulla comunione di 117 elementi: i 117 cardinali dell’ideale conclave scultoreo che si stagliano ieratici, in omaggio a quello che oggi è l’evento più importante della storia dell’umanità. Ogni bastone è alto 225 centimetri, pesa circa 7 chilogrammi e poggia a incastro su una base di ferro. Uno strato di terra rossa – la stessa terra utilizzata nel processo di fusione dell’alluminio – accoglie le fondamenta spirituali di quest’opera a simboleggiare la creazione dalla nuda terra e l’innalzamento spirituale verso l’alto. Una sorta di processo alchemico divino permette alla materia (terra) di decantare in basso per lasciare salire lo spirito (l’elemento verticale del bastone) verso l’alto. Dalla materia allo spirito, dunque, dalla terra che giace, allo spirito divino che s’innalza. Concettualmente l’installazione di Esposito coglie anche il valore semantico dell’elemento rappresentato: l’etimologia della parola Cardinale, inteso come figura perno attorno alla quale volge la Chiesa Cattolica, rimanda infatti a càrdo, cardine, sul quale si sostiene qualcuno o qualcosa. L’idea del sostegno allora prende forma nella solida struttura impalata nella terra e nella verticalità del bastone, che dunque è cardine e cardinale. Il bastone con il Cardinale per Lello Esposito rappresenta ciò che unisce il basso all'alto, la terra al cielo; è simbolo di proiezione verso l’alto, è una colonna-totem, materializzazione della forza vitale, tramite tra il non-essere e l’essere. Inoltre la mostra si apre proprio nel giorno in cui la Chiesa festeggia il Buon Pastore, figura divina il cui attributo iconografico e simbolico è l’elemento del bastone.
Osservando poi attentamente lo strato rosso della terra si scopre un’impronta di cardinale: quello è il segno dell’eletto, il segno del nuovo Pontefice. Così, per volere divino, per un segno appunto, avviene la scelta del nuovo Pietro, che esce dalla nuda terra e nella nuda terra ritorneranno le sue spoglia mortali.
Questa installazione di Lello Esposito è un’opera straordinaria che fonde materia, spazio, tempo, significato e significante. L’aspetto materico si lega con quello temporale e spaziale, elaborando in comunione l’elemento del bastone pastorale verticale con la simultaneità e l’attualità dell’evento storico e la centralità dell’ideale incontro nella capitale del cristianesimo. Coniuga inoltre tecnica scultorea, ricerca sui materiali, con le universali condizioni del simbolo quale rivestimento del pensiero e possiede il sentimento dell’eterno. Le vibrazioni delle superfici scultoree, che reagiscono alla luce in modo mutevole, alternano una staticità di forte presenza plastica a ricerca sulla mutevole intensità del sentimento.
È una silente eruzione spirituale questa installazione di Esposito, che non dimentica però l’equilibrio esemplare proprio della scultura: la mutezza che tramanda ai posteri il ricordo. Il silenzio, la maggiore virtù della scultura, si congiunge in questa occasione con la forza evocativa ed espressiva del simbolo.
L’aggregazione dei 117 cardinali di Esposito, che si riuniscono in una dimensione altra, altamente spirituale, nel complesso monumentale di San Gregorio Magno al Celio a Roma, contemporaneamente al conclave ufficiale, nasce dalla volontà dell’artista di rendere oggi un personale omaggio al Santo Padre. |