SECONDO COMUNICATO
STAMPA - Prosegue a Siena con enorme successo di pubblico la mostra personale di Lello Esposito, Ikonostasi, a cura di Giuliano Serafini realizzata dall’artista su invito e per iniziativa del Comune di Siena – Assessorato alla Cultura, con il contributo di Banca Monte dei Paschi, allestita negli spazi dei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico, nel cuore della città.
La mostra presenta una raccolta di 25 opere (sculture, pitture e installazioni, in maggior parte inedite, realizzate ad hoc, o mai esposte) nel segno della contaminazione e della metamorfosi. Noto nel mondo per il grande lavoro svolto sulla rilettura della maschera di Pulcinella e, più in generale, sui grandi simboli di Napoli, qui il nuovo protagonista è il numero/simbolo 17, che unisce di fatto anche le due città di Napoli e Siena: 17 come le Contrade del Palio; 17 come i secoli trascorsi dalla decapitazione di San Gennaro. Con l’aggiunta di una nuova prepotente icona: il Cavallo. Proprio nel cortile del Podestà, l’entrone da cui si immettono in piazza cavalli e fantini per il Palio, prende avvio l’esposizione. Così Napoli e Siena, due città d’arte e di grandi tradizioni, si incontrano per l’occasione sul tema della sacralità profana che appaia animali e uomini.
Così scrive il curatore Giuliano Serafini nel testo a catalogo: “L’introibo alla mostra è costituito da una testa equina che sormonta un corno, sospesa nel cortile d’accesso come un monumentale amuleto e pendant di quella di Pulcinella provvista di un’identica appendice che ritroveremo più avanti nel percorso. L’abbinamento tra i due simboli è già segnale della conversione di quello che Esposito “trova” sul luogo (...) ma anche prova dell’avvenuta contaminazione tra le due realtà ambientali e storiche che si stanno affrontando. (...) Così l’audace e apparentemente improponibile innesto tra Napoli, città e civiltà ”aperta”, e Siena, città e civiltà “chiusa”, tra lo specifico eruttivo e centrifugo della prima e quello implosivo e centripeto della seconda, trova profonde e affascinanti ragioni per aver luogo”.
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